Regali aziendali 2024/2025
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Il deserto a nord, i ghiacci a sud, la cordigliera delle Ande con i suoi 7000 m di altezza a est e l’Oceano Pacifico a ovest fanno del Cile un luogo molto isolato e pertanto ostile alla proliferazione della filossera della vite. Questo vantaggio consente ai viticoltori cileni un grande risparmio in termini di costi, poiché non rende necessario l’innesto della vite su piede americano.
La coltivazione della vite ha inizio nel Valle Central a partire dal 1550, perché i coloni avevano bisogno di conforto e i preti di vino per le funzioni religiose. I primi vitigni sono stati il Muscatel, Torontel, Albilho, Molar e País. Oggi il Cile produce soprattutto Cabernet Sauvignon e Cabernet Franc, Merlot, Syrah, Pinot Noir e Carmenère oltre a Chardonnay, Sauvignon Blanc, Sémillon, Riesling e Chenin Blanc.
Nel XVII secolo, gli spagnoli proibirono alla loro colonia l’impianto di nuove viti per proteggere le proprie esportazioni. Le reazioni furono contrarie. Dal 1830 in poi il Cile si fece strada nella viticoltura grazie al contributo di viticoltori francesi. Dopo un declino dovuto alla dittatura, il settore conobbe una nuova rinascita a partire dagli anni ‘80 del Novecento.
Superficie coltivata a vigneti: 205’000 Ettari
Quantità prodotta: 12’900’000 Ettolitri