Regali aziendali 2024/2025
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Le principali zone di coltivazione si trovano in California, seguite a distanza da Washington, Oregon e New York. La viticoltura negli USA è stata importata nel tardo XVI secolo dai coloni europei. I primi due secoli furono caratterizzati da fallimenti: i vitigni europei non attecchivano a causa delle condizioni climatiche troppo estreme. I primi progressi e il successo si ottennero incrociando tra loro, prima casualmente e poi di proposito, qualità americane ed europee.
A oggi il motivo di questa riuscita repentina non è stato ancora del tutto spiegato. La California iniziò a dominare dalla metà del XIX secolo, quando, insieme ad altri vitigni, venne introdotta l’uva Zinfandel. Il consumo del vino subì un crollo durante il proibizionismo (1920-1933), al termine del quale fu necessario ricominciare da zero. La viticoltura americana riprese slancio a partire dal 1970, iniziando a influenzare il gusto dei salotti internazionali con un vasto impiego del rovere, con note intense e vellutate. Oggi il panorama è più variegato, con vitigni principalmente europei.
Superficie coltivata a vigneti: 410’000 Ettari
Quantità prodotta: 23’900’000 Ettolitri